Daniel Lumera

ll perdono e la sindrome da cuore infranto

#giornatamondialedelcuore

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La sindrome da cuore infranto (broken heart syndrome) colpisce soprattutto le donne e può portare a una temporanea debolezza del muscolo cardiaco.

«Mi ha spezzato il cuore» non è solo un modo di dire, ma una vera e propria sindrome che può manifestarsi anche in chi vive o ha vissuto una situazione sentimentale straziante.

I sintomi di chi soffre di questa sindrome sono gli stessi di un infarto, ma si tratta di un’alterazione temporanea causata dal rilascio improvviso di una quantità massiccia di ormoni catecolaminici, detti “ormoni dello stress”.

 

 

Questo repentino cambiamento fisiologico produce come uno stordimento temporaneo del muscolo cardiaco e si manifesta attraverso sintomi quali dolori al petto, ridotta abilità del cuore di pompare sangue, respiro corto e liquido nei polmoni.

Esiste quindi una connessione tra una vita coniugale stressante e l’aumento del rischio cardio-vascolare.

Attraverso le relazioni si costituiscono legami molto forti fra le persone e quando questi sono alimentati da emozioni forti (forte rabbia, risentimento o rancore logorante) si hanno conseguenze sulla salute e sull’equilibrio psicofisico.

La relazione tra pensieri, emozioni e corpo della persona è un aspetto fondamentale, di cui bisogna essere consapevoli.

La sindrome del cuore infranto può manifestarsi quando il dolore interiore della persona diventa talmente insopportabile da essere somatizzato potentemente a livello fisico.

Quante volte in un litigio uno dei due partner decide di “subire la situazione in silenzio” portandosi dentro il dolore e la rabbia che prova per paura di perdere il proprio compagno?

Certe volte le paure sono talmente forti da compromettere la nostra salute.

Il perdono, compreso e applicato correttamente, è uno straordinario mezzo per imparare, oltre che a gestire le proprie emozioni, a rilasciare ciò che provoca sofferenza e sperimentare un nuovo livello di felicità e leggerezza.

Sono sempre più numerosi gli studi scientifici i cui risultati dimostrano che il perdono fa – letteralmente – bene alla salute del cuore diminuendo gli ormoni dello stress, la frequenza cardiaca e la pressione arteriosa.

Così come esiste una dieta alimentare, ne esiste anche una emozionale e mentale: ci nutriamo di pensieri ed emozioni che sono “alimenti” capaci di influenzare e cambiare anche il nostro corpo.

Il perdono disintossica corpo, mente e spirito e può donare una nuovo livello di benessere a noi stessi e a tutti coloro che amiamo.

(tratto da )

 

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