‘EDUCAZIONE ALLA CONSAPEVOLEZZA’ – MY LIFE DESIGN® negli ISTITUTI PENITENZIARI
“La società in primis non accoglie né reintegra i detenuti che abbiano riacquisito la libertà dopo lo sconto della pena giudiziale”.
Con queste parole espresse durante la I edizione della “Giornata Internazionale del Perdono” (Roma 2016), Massimo De Pascalis, ex vice capo Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, ha reso evidente come agli occhi della società lo sconto della pena detentiva non rappresenti, da solo, uno spazio/tempo promotore di cambiamento e acquisizione di consapevolezza per il detenuto, aspetti necessari per favorire la possibilità di reintegrazione positiva nel tessuto sociale e comunitario.
La fondazione My Life Design, realtà proponente del presente progetto, da tempo ha cominciato a riflettere sull’esigenza di creare progetti formativi negli Istituti Penitenziari con l’obiettivo di potenziare nel detenuto la consapevolezza del reato attraverso l’utilizzo di training formativi incentrati sul perdono. All’interno del training formativo proposto dal metodo My Life Design®, il perdono è considerato nella sua accezione laica come un ponte di connessione in un sistema interdipendente, in cui il corpo non è separato dalla mente e dalle emozioni, un organo non è isolato dagli altri e dal sistema globale, la dimensione esistenziale si riflette sulla realtà emozionale, mentale ed anche fisica.
Liberi Dentro: inizia in Italia il progetto nel casa di reclusione di Bollate con 180 detenuti
La formazione ha una durata di 10 mesi con 4 incontri mensili per un totale di 180 ore frontali (10 mesi) condotto direttamente da Daniel Lumera e due My Life Designer.
Gli obiettivi sono:
– agire sul senso di esclusione e sulla cristallizzazione di comportamento devianti
– potenziare il senso di responsabilità
– preparare la persona alla re-integrazione
Il metodo utilizzato è il MLD e si baserà su metodologie di perdono e di meditazione per sviluppare abilità di vita e sociale come empatia matura, gestione del conflitto, intelligenza emotiva e rielaborazione del passato.
Il progetto è stato approvato dal Dipartimento di Amminastrione dei Penitenziari e verrà testato scientificamente dall’Università Cattolica di Milano.